13 settembre 2014

LE VITE DEGLI "ALTRI"



E' da quasi 30 anni,dal caso Tortora in poi,che si parla di riforma della giustizia in Italia.Fu infatti la mostruosità di quella vicenda che rivelò in che stato era la giustizia italiana e la conseguente necessità di riformare il sistema giudiziario italiano e di introdurre,finalmente,il principio della responsabilità civile per i giudici che sbagliano.E proprio sull'onda del caso Tortora sembrò ad un certo punto,che qualcosa era cambiato.Con il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati promosso nel 1987 dai Radicali di Marco Pannella,stravinto dai "SI" con più dell'80% del voto degli italiani,sembrava che qualcosa fosse davvero cambiata:con quel referendum gli italiani dissero che anche(!)il giudice che sbaglia,che fa male il proprio mestiere,deve rispondere dei suoi errori.Ma quel referendum per una giustizia giusta fu subito spazzato via,quando i magistrati,durante gli anni di "Tangentopoli","imposero" all'allora Ministro Vassalli,di cancellare la legge sulla responabilità dei giudici venuta fuori dal referendum.Ma si sa.Chi tocca i fili della giustizia italiana muore(politicamente,e a volte non solo politicamente).Ne sa qualcosa Berlusconi che dai giudici italiani è stato massacrato;ne sa qualcosa Alfredo Biondi che,da Ministro della Giustizia,voleva "semplicemete"distinguere i ruoli e i compiti della giustizia da quelli della della politica.E ne sa qualcosa Clemente Mastella che dai giudici fu fatto fuori quand'era Ministro a Via Arenula.Ed anche Matteo Renzi in questi giorni sta cominciando a capire cosa significa cercare di riformare la giustizia italiana.E' bastato poco,è bastato che il Premier riducesse soltanto le ferie dei magistrati per far insorgere l'ANM.Ed è bastato quel poco a far scattare l' "avvertimento" al Premier con l'apertura in Emilia-Romagna di inchieste su uomini a lui vicini.Solo quel poco.Figuriamoci poi se si fosse parlato di divisione delle carriere o abolizione del CSM o di quant'altro.Sì,perchè i magistrati non sono uomini "normali".E se la legge è uguale per tutti,per loro no,perchè loro sono,come diceva George Orwell,"più uguali" degli uomini normali.E se essi amministrano la giustizia "in nome del popolo"a quel popolo che aveva votato il referendum dei radicali non vogliono in alcun modo dar conto del loro operato.Intanto è di questi giorni la notizia che Filippo Pappalardi,il padre dei fratellini di Gravina,morti nelle grotte del paesino della Puglia per una caduta accidentale,avrà un risarcimento di 65mila euro.Il padre dei due bambini,infatti,fu incarcerato con l'accusa di sequestro di persona e omicidio dei due piccini.Con il risarcimento è stata riconosciuta all'uomo un'indennità per essere stato ingiustamente incarcerato;per aver subito danni morali considerando la risonanza mediatica che ebbe la vicenda;per i danni personali perchè i magistrati negarono a Pappalardi la possibilità di vedere i figli per l'ultima volta;per danni per la sua salute per la forma di depressione riportata e per danni economici perchè con l'arresto l'uomo venne sospeso dal posto di lavoro.Ed invece l'autopsia accertò poi che i due bambini erano caduti in modo accidentale nel pozzo e non erano riusciti più a risalire.Adesso lo Stato(cioè tutti quanti noi in quanto contribuenti)rimborserà quell'uomo per gli errori degli uomini con la toga addosso.Paradossalmente anche il padre dei bambini,in quanto contribuente dello Stato,dovrà pagare il risarcimento a sè stesso.Ma "loro",i giudici,i veri colpevoli,i veri responsabili,non pagheranno nulla.Perchè "loro" non sono uomini "normali".Perchè per "loro" la giustizia è più uguale che per gli altri,che per gli uomini normali.Perchè loro a nessuno devono dar conto anche se distruggono le vite degli altri,le vite degli uomini "normali".

2 commenti:

julia ha detto...

Ho letto questa frase di Prezzolini:
"In Italia non esiste giustizia distributiva. Ne tiene le veci l'ingiustizia distribuita. Per cinque anni il Sindaco (oppure il Deputato, il Prefetto, il Ministro) del partito rosso perseguita gli uomini del partito nero e distribuisce cariche o stipendi agli uomini del partito rosso, il Sindaco del partito nero fa tutto il rovescio dell' altro; distribuisce cariche e stipendi agli uomini del partito nero e perseguita gli uomini del partito rosso. Così l'ingiustizia rotativa tiene luogo della giustizia permanente".
Quello che mi deprime è la consapevolezza del fatto che non c'è giustizia, di nessuna specie...

Ciao Clem, grazie dei passaggi..
Ho visto i tuoi video e letto il bellissimo sonetto di Shakespeare..
Ti auguro giorni sereni..
Julia

Clem ha detto...

Splendido....ti ringrazio di avermi fatto conoscere questa frase.In Italia ci sono sempre e solo guelfi e ghibellini e nient'altro:fascisti e antifascisti,doncamilli e pepponi(uso un eufemismo x rappresentare il rigido contrapporsi del dopoguerra tra dc e pci)e poi berlusconiani ed antiberlusconiani....ed il Paese va a rotoli senza un minimo senso dello Stato da parte di nessuno soprattutto in questo momento di grave crisi economica e di terrorismo islamico....
grazie Julia e cose belle a te
Clem